La Germania
Negli ultimi anni, la Germania ha svolto un ruolo di primo piano nella cd. “crisi dei rifugiati”, valutando molte più richieste di asilo di qualsiasi altro Paese dell’Ue. Nel mese di settembre del 2015, la Cancelliera Angela Merkel ha adottato una decisione che rimarrà nella storia: non ha ceduto alla tentazione di chiudere i confini con l’Austria ostacolando l’ingresso di centinaia di richiedenti asilo ma ha insistito sul dovere di “farli entrare” nel Paese. Il suo slogan “possiamo farcela” (‘wir schaffen das’), utilizzato per la prima volta durante una conferenza stampa il 31 agosto 2015, è diventato il principio guida per le politiche in materia di immigrazione. La Cancelliera ha dovuto difendere questa storica decisione e le sue politiche migratorie, soprattutto dopo l’attacco terroristico avvenuto nel mercatino di Natale a Berlino il 19 dicembre 2016, quando le richieste di politiche più rigide nel settore dell’asilo e della sicurezza sono diventate più pressanti.
Come tutti i richiedenti asilo e i rifugiati in Germania, coloro che chiedono protezione sulla base del loro SOGI si trovano in un Paese pieno di contraddizioni: politiche generose e una cultura favorevole all’accoglienza (‘Willkommenskultur’) ma non una procedura di asilo altrettanto generosa e spesso condizioni di vita inadeguate, il tutto combinato con un ambiente sempre più ostile (come dimostrano, per esempio, i dati PEGIDA e gli attacchi incendiari nei confronti dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo). Per i richiedenti asilo SOGI, il loro status interseca il genere, la “razza”, la sessualità e la religione in modi complessi determinando la loro esperienza di vita.
In effetti, i richiedenti asilo SOGI non trovano sempre un “safe haven” in Germania: la loro esperienza dipende da una complessa procedura di riconoscimento della protezione internazionale e la strutture di sostegno inesistenti.
Le autorità amministrative non sempre prendono in adeguata considerazione i bisogni specifici di tale gruppo di richiedenti asilo. Per esempio, il fatto di collocarli in grandi centri di accoglienza (‘Wohnheime’), dove sono obbligati a condividere gli spazi con altri richiedenti asilo senza alcuna privacy, può risultare particolarmente gravoso per loro. Inoltre, i richiedenti asilo SOGI possono spesso trovarsi a dover affrontare discriminazioni e violenze verbali e/o fisiche non solo da altri richiedenti asilo ma, anche, dal personale di sicurezza, dallo staff amministrativo e dagli interpreti. Un sostegno specializzato è raramente disponibile. Le organizzazioni di volontariato stanno chiedendo alle autorità competenti di rispondere ai crescenti bisogni dei richiedenti asilo SOGI attraverso, ad esempio, l’istituzione di residenze protette a essi destinate (due strutture di questo tipo esistono già, una a Berlino e un’altra a Nuernberg).
Il diritto di asilo è protetto dalla Costituzione tedesca all’Art. 16a (para. 1) e attuato attraverso il § 3 (para. 1) dell’Asylgesetz – AsylG e del § 60 (para. 1) dell’Aufenthaltsgesetz – AufenthG. Attraverso gli ultimi due atti qui richiamati, la definizione di rifugiato così come inclusa nella Convenzione di Ginevra sullo status del rifugiato del 1951 è stata incorporata letteralmente nell’ordinamento interno.
Nel 2005, l’Articolo 10 (para. 1) della Direttiva Qualifiche 2004/83/EC è stata attuato attraverso il Residence Act, prendendo atto della possibilità di presentare domanda di asilo sulla base della persecuzione fondata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Da quel momento, il timore di persecuzione ad opera di attori non statali è stata accolta e il riconoscimento dello status di rifugiato sulla base del fattore “appartenenza a un particolare gruppo sociale” non ha più posto particolari problemi. Ciononostante, alcune discrepanze esistono tuttora, considerando come l’Ufficio federale e le Corti amministrative trattano le domande presentate dai richiedenti asilo SOGI.
L’amministrazione del settore asilo non è omogenea in Germania. La struttura federale del sistema politico influenza il modo in cui le politiche dell’asilo sono attuate e differenze esistono tra i 16 Stati federati in merito a tale attuazione (specialmente per quanto riguarda le condizioni di vita). Pertanto, una questione cui guarderà SOGICA sarà anche come la struttura federale in Germania influenza l’esperienza dei richiedenti asilo e rifugiati SOGI a livello giuridico e di protezione sociale.
Maggiori informazioni sulla Germania? Potete consultare il nostro Database, dove troverete la tavola di giurisprudenza ‘German SOGI asylum case law’.
Potete anche consultare le raccomandazioni finali indirizzate alla Germania: SOGICA project, ‘30 Empfehlungen zur Verbesserung des Lebens von Menschen, die aufgrund von ihrer sexuellen Orientierung oder Geschlechtsidentität (SOGI) in Deutschland Asyl beantragen‘, University of Sussex, luglio 2020.